Lettera 22

Lettera 22

Soddisfatto.
Si sentiva così.
Trascorse le prime due ore non poi abbondanti di immediata meraviglia dedicate a capire perché e dove fosse andata.
Di sofferenza?
Chissà?
Di rabbia?
No certamente, si era stupito.
Fatte tutte le ricerche possibili.
Ascoltati i
‘Davvero?’
‘Cosa mi dici’,
‘È incredibile’,
‘Non saprei proprio’,
‘Ti sono vicino’,
‘Se hai bisogno’.
Rifiutati gli
‘Arrivo subito’ e i
‘Vuoi venire da noi?’
di quanti pensava potessero almeno dargli una indicazione: la madre, le sorelle, il figlio e la nuora, gli amici …
aveva deciso che se davvero, come lei gli aveva lasciato scritto non sarebbe tornata, le cose da fare dovevano essere pratiche.
Taccuino e penna in mano per prendere nota.
Prima la piccola farmacia in cucina, quindi.
Le medicine che mancano sono?
Poi la verifica quanto alla collocazione dei piatti, dei bicchieri, eccetera.
Solo da ripassare pensava e invece…
Il frigorifero: cosa c’era?, cosa mancava?
A quel punto gli armadi nei corridoi.
Qui, cominciando a rendersi conto di quello che si era portato via.
Almeno un paio o tre grosse valigie…
Roba seria.
Infine le camere e i bagni.
Ecco come erano passate, velocemente, lavorando, le di solito lunghe ore della sera.
Era come detto soddisfatto e in più preparato.
Pensando che prima o poi lei si sarebbe fatta viva sul cellulare per tranquillizzarlo – certamente, lo immaginava disperato – aveva attivato il meccanismo che gli permetteva di leggere i messaggi senza che il fatto venisse segnalato.
Ed ecco:
‘Sono arrivata.
Mi farò viva io’ e il classico
‘Ho bisogno di stare sola, di ragionare’.
Rispondere?
Certo che no.
Accendere la televisione, invece.
Chiedere on demand di vedere ‘Wonder Boys’.
La scena nella quale Michael Douglas, conciatissimo all’apparenza, indossa la vestaglia rosa della moglie che l’ha lasciato e si mette a scrivere assolutamente ispirato..
A lei quel film non era mai piaciuto.
Una premonizione, la sua?
Un presentimento?
Sullo schermo Michael batte a macchina e, per la miseria, chiede a se stesso e non può chiedere a lei:
‘Dov’è finita la mia Lettera 22?’